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Genova

UISP racconta Giocando in Allegria | L’intervista a Manfredi del Levante ’95

Queste attività fanno parte degli allenamenti inseriti nel percorso terapeutico dei ragazzi. Questo dimostra ancor di più l’importanza dello sport per loro…

Lo sport è un veicolo di aggregazione sociale a qualunque livello, non c’è famiglia che alla domenica non porti il figlio a fare sport. Questo vale a maggior ragione per persone che hanno queste fragilità e che quindi fanno più fatica ad affrontare questi percorsi diciamo ‘normali’. Il nostro è un lavoro da facilitatori per permettere loro di fare cose che fanno tutti, non inventiamo niente. Lo sport è un veicolo sociale a tutti I livelli. Noi proviamo a renderlo fruibile anche a chi ha qualche fragilità in più”.

Come referente del Levante ‘95, come stanno vivendo i tuoi ragazzi l’inizio di queste attività?

Con grande passione ed emozione. Abbiamo vissuto trent’anni di campionati regolari, poi siamo stati in qualche modo stoppati dal Covid. Abbiamo avuto qualche difficoltà organizzativa, perché quando una squadra rimane ferma due anni o due anni e mezzo per il Covid ricostruire tutto diventa difficile. Riusciamo a ripartire quest’anno. Teniamo conto che il Levante ‘95 è la squadra più vecchia della Liguria, nata appunto nel 1995. Riusciamo a ripartire con il campionato regolare e con l’agonismo sano, che è un qualcosa di estremamente umano. Chiunque di noi ha dentro quel minimo di spirito agonistico per cui se faccio meglio una cosa rispetto ad un altro sono un po’ più contento. Fa parte di un percorso di normalità. Noi siamo dei facilitatori, l’agonismo nello sport è normalità”.